Futuro dei trasporti elettrico? A Modena il biometano alza la voce.

Biometano è natura

da Modena Today 23.11.17 – Chi dice che è l’elettrica l’unica energia da fonti rinnovabili per i trasporti? Altrettanto “green” e per certi versi superiore è il biometano, tecnologia che oggi -se opportunamente supportata- punta a ritagliarsi un ruolo strategico nel campo della mobilità sostenibile e delle politiche sulla qualità dell’aria. è uno degli aspetti emersi oggi dal Convegno promosso a Modena da Federmetano, la Federazione nazionale dei distributori e dei trasportatori di metano presieduta da Licia Balboni e Agroenergia, che con l’amministratore Piero Mattirolo associa le realtà produttrici, che ha visto la partecipazione di una settantina di imprenditori, tecnici ed esperti del settore. Il biometano è un gas che contiene almeno il 95% di metano ed è prodotto da fonti rinnovabili. Si ottiene attraverso un processo di purificazione e di “upgrading” del biogas derivante dalla decomposizione dei rifiuti o di biomasse agricole e zootecniche. Alla fine del processo diventa equipollente al gas naturale. Una tecnologia, sottolineano insomma Federmetano e Agroenergia, di qualità e pronta al decollo, ma poco conosciuta e spesso sottovalutata. Nella mattinata di lavori modenese, dunque, si è fatto il punto sul biometano a 360 gradi: dalle innovazioni tecnologiche in campo trasportistico, ai processi chimici di produzione, fino alla rete di distribuzione e all’ultima frontiera di sviluppo del settore: il metano liquefatto. In primo piano anche le evoluzioni normative, su cui si attende un decreto in ballo dal 2013, che potrebbe spianare la strada agli investimenti del carburante sostenibile nel comparto dei trasporti, semplificando le procedure degli “incentivi” relative ai cosiddetti “certificati di immissione in consumo” (Cic). “Ancora una volta- commenta la presidente nazionale di Federmetano Licia Balboni- vogliamo puntare l’accento sulle declinazioni virtuose del metano. Fino all’altro ieri abbiamo parlato solo di quello gassoso, mentre ci sono altri due aspetti fondamentali: metano liquido e biometano soprattutto. L’attenzione la vogliamo puntare in particolare sul decreto, speriamo di imminente uscita, che darà un valore ai certificati di immissione al consumo. Il messaggio che vogliamo lanciare è che il biometano è assolutamente paragonabile ad un vettore energetico prodotto da fonti rinnovabili”. Cioè, spiega Balboni, “Una Panda che funzioni con carburante biometano è assolutamente paragonabile come emissione di Co2, grammi per chilometro, ad una Panda elettrica, la cui elettricità sia stata prodotta da pale eoliche. è questo che vogliamo far capire ai cittadini”. Conferma il vicepresidente di Federmetano Stefano Franciosi: “Abbiamo un prodotto a impatto zero per la trazione quanto a emissioni di Co2, parallelamente agli elettrici. Questo risultato apre per noi una strada importante per il futuro in cui crediamo fortemente e riteniamo che quello sui 90.000 morti ogni anno per inquinamento in Italia, sia un dato che debba far riflettere non solo i cittadini ma anche i nostri decisori per darci quel supporto finanziario, anche in termini fiscali, per dare una mano allo sviluppo del settore”. Dal punto di vista tecnologico, continua Franciosi, “il bioemetano è in fase di attuazione sul mercato ma gli esperimenti su veicoli di varia natura fatti sono un forte supporto allo sviluppo. Se parliamo di auto ormai tutte le principali case automobilistiche hanno in offerta dei prodotti di nicchia, che vanno dalle city car, alle station wagon, fino alle auto più sportive”.

Condividi questo articolo